Category: Tips & Tricks

  • Tipografia #2: i Font

    Tipografia #2: i Font

    Leggibilità è il mantra di web designer e sviluppatori di siti internet. Perché un glifo non deve essere solo bello, ma anche chiaro e leggibile.
    Quindi è davvero importante conoscere cosa compone un font e quali possono essere le differenze che li distinguono.

    Come promesso, dopo il primo articolo di questa Rubrica, è arrivato il momento di proseguire l’approfondimento dell’argomento Tipografia.
    Prima di iniziare ad approfondire l’argomento “Font”, dobbiamo fare una considerazione importantissima: il 75% delle informazioni di lettura vengono acquisite tramite la visione della parte centrale delle lettere.
    Questo significa che le parti che compongono i glifi devono rispettare alcune proporzioni per non inficiare la leggibilità del nostro testo.

    Le Proporzioni

    Tutti i glifi poggiano su una Baseline (o linea base), e hanno come riferimento una Midline (o linea mediana) che viene calcolata sull’altezza della “x” minuscola (ovvero la x-height). Però non tutti i caratteri rientrano completamente tra queste due guide: esistono infatti lettere che si allungano verso l’alto o verso il basso e presentano dei bracci chiamati ascendentidiscendenti.
    Tornando alla questione della leggibilità, ci è chiaro ora perché è molto importante che la parte centrale delle lettere non sia troppo piccola rispetto alle ascendenti e alle discendenti, altrimenti il nostro testo potrebbe essere non solo sproporzionato e “brutto” ma anche troppo difficoltoso la leggere.
    Proporzioni

    Font

    Conosciuto anche come “carattere tipografico”, Font è un termine ampio che comprende lo stile, la grandezza ed il peso di un testo. Font molto conosciuti sono ad esempio “Arial” e “Times New Roman”.
    La scelta del Font influenza il modo in cui l’utente fruisce del nostro sito web. Differenti Font hanno differenti personalità, che possono produrre un effetto diverso, anche in modo molto sottile, sulla percezione del messaggio da parte del lettore.
    Esempio di Font

    Serif (o Graziato)

    Un “Serif” è una piccola appendice che è presente al termine delle linee di un carattere. I Font che presentano questa particolarità vengono appunto chiamati Serif Font (o Graziati in italiano).
    Questo tipo di font è stato tradizionalmente impiegato nel corpo del testo per le stampe di libri e giornali ed era il carattere usato nelle macchine da scrivere.
    Quindi usare un Graziato per i testi del nostro sito potrebbe essere una buona idea se vogliamo richiamare lo stile vintage di una pagina stampata.
    Serif o Graziato - Esempio: Times New Roman

    Sans-serif (o Bastoni)

    Sans-Serif è un carattere “senza Serif”, ovvero lettere che terminano in modo preciso e netto.
    La semplicità dei font Bastoni cattura l’attenzione del lettore rendendoli ideali per enfatizzare i titoli.
    Il contrasto tra i Bastoni e i Graziati è il principio fondamentale per cui utilizzarli insieme, nelle diverse parti che compongono la nostra pagina, ci aiuta a guidare l’utente nella lettura di un testo.
    Sans-serif o Bastoni - Esempio: Arial

    Script (o Calligrafici)

    Questi tipi di font simulano la scrittura a mano libera.
    Sono tornati molto di moda negli anni scorsi, con il proliferare dei blog personali, quasi “casalinghi”, perché riescono a trasmettere la sensazione di qualcosa di intimo, come erano le lettere tradizionali scritte a mano che si spedivano una volta.
    Vengono diffusamente utilizzati per i loghi ed titoli di siti dedicati al mondo femminile.
    Script o Calligrafico - Esempio: Comforter Brush

    Originali

    Si tratta di font con caratteri molto particolari, che hanno un uso ristretto se non addirittura mirato.
    Anche se molto belli e “scenografici”, risultano quasi sempre poco leggibili.
    Originali - Esempio: Zengo
    Eccoci giunti alla fine di questa “seconda puntata”, ma arriverà presto un nuovo aggiornamento di questa rubrica, perché ci sono ancora tantissime cose da scoprire ed imparare sulla Tipografia!

  • Web Design: anche il Copywriting è importante!

    Web Design: anche il Copywriting è importante!

    Web Design non significa solo grafica, stile e colori, ma anche una buona impostazione dei testi. Per questo è importante che il Copywriting sia “in sintonia” con l’impostazione visiva che diamo al nostro sito.

    Cosa si intende per Copywriting sul web

    Copywriting è l’azione di creare dei testi che inducano l’utente a compiere un’azione.
    Questo suona molto simile al concetto di “design efficace”, che è centrale anche nelle realizzazioni grafiche, così la ovvia conclusione di questo “accostamento ” è che grafica e testi devono lavorare insieme.

    Ma insieme non è sufficiente. Devono essere anche in armonia, ovvero utilizzare lo stesso “tono”.
    Ad esempio: se progettiamo una landing page divertente e dal design giocoso, anche il copywriting dovrà essere divertente e giocoso, altrimenti chi leggerà si troverà disorientato da messaggi contrastanti.
    Va da sé poi, che un utente confuso quasi certamente non diventerà un cliente/follower.

    Come fare un buon lavoro di Copywriting?

    La base per produrre un buon lavoro di “Copy” è sicuramente fare delle ricerche. E sono due i punti da cui partire:

    • I Competitor: cosa piace dei siti dei nostri concorrenti? Quale “tono” usano nei loro messaggi? Come possiamo differenziarci da loro? Occorre trovare un modo di comunicare che ci renda diversi e unici.
    • I Clienti: cosa pensano i nostri clienti/utenti? Sarebbe bello poterlo chiedere direttamente a loro, ma nella maggior parte dei casi questo non è possibile. Però possiamo documentarci attraverso i forum e le recensioni, per capire come ragionano e quali sono i loro feedback.

    Una volta completata la ricerca, possiamo sviluppare un’idea di come indirizzare il nostro copywriting.

    Attenzione però, nella stesura della prima bozza dei nostri testi, dobbiamo tenere presente due concetti molto importanti: benefici e USP.

    I benefici sono più importanti delle caratteristiche

    Le persone vogliono sapere cosa puoi fare per loro, quale problema tu o il tuo prodotto potete risolvere, e non come lo fai o come funziona quello che vuoi vendere.
    Ad esempio, se stiamo realizzando il sito web per un parrucchiere, quale di queste frasi sembra poter risolvere un problema:

    [box type=”shadow”] “4 stazioni di taglio” oppure “Niente più lunghe attese con le nostre 4 stazioni di taglio“[/box]

    Nella seconda il cliente può vedere chiaramente il beneficio (niente più attese), mentre la prima comunica solo una caratteristica del salone.
    Quindi, ricorda che i tuoi messaggi devono essere benefits-oriented, cioè “orientati al beneficio”.

    Non dimenticare la USP

    Unique Selling Propositionin italiano argomentazione esclusiva di vendita.
    Praticamente un breve headline che attiri l’attenzione, focalizzato su un “unico argomento di vendita”, dove per unico s’intende una caratteristica propria di un prodotto/servizio che non è appannaggio della concorrenza.
    Di solito questa frase è inserita in evidenza e all’inizio pagina un po’ più grande rispetto al resto del testo.

    Revisionare e correggere le bozze

    Il passo successivo, appena terminata la stesura delle bozze è: andare a dormire!
    Non stiamo scherzando… davvero!
    Prendetevi una notte di stop prima di riprendere in mano il lavoro di copywriting che avete fatto. Questa pausa serve a darvi modo di rileggere il vostro lavoro con occhio critico.

    Si perché la prima cosa da fare adesso è tagliare: eliminiamo le frasi superflue e ripetitive, accorciamo e miglioriamo l’esposizione dei concetti con frasi semplici ed evitiamo i periodi troppo arzigogolati.
    I testi di un sito web devono essere immediati e non troppo lunghi.

    Una volta tolto tutto il superfluo, la cosa più importate è trovare e correggere gli errori (o anche orrori) di ortografia.
    Rispetto ad un articolo di Blog, il Copywriting per i siti web ha molto meno margine per gli errori.

    Leggi, rilleggi e correggi!

    Se necessario chiedi ad un amico, alla fidanzata o alla zia di rileggere i tuoi testi e di cercare tutti gli errori.
    Un utente che si ritrova a leggere testi pieni zeppi di inesattezze, non avrà una buona impressione di te e difficilmente comprerà il tuo servizio o prodotto.

    Ovviamente non si diventa copywriter in un giorno, ma magari questi piccoli Tips&Tricks possono aiutarvi a non commettere errori grossolani e controproducenti.
    Perché essere dei Blogger non significa essere anche dei Copywriter! Parola di ACME!

  • Landing Page efficaci

    landing page efficaci

    Lo so… ve lo state chiedendo da un po’: ma che cos’è una Landing Page?
    E soprattutto, perchè tutti parlano di Landing Page efficaci?

    Proviamo a dare una definizione “definitiva”?

    Se vogliamo tradurre letteralmente, Landing Page significa “pagina di atterraggio“.
    Quindi, potremmo dire che si tratta di pagine con una costruzione specifica che hanno lo scopo di portare l’utente che ci “atterra” (in genere dopo aver cliccato su un link o una pubblicità) a compiere un’azione prestabilita. Vengono diffusamente utilizzate per chiedere di sottoscrivere una newsletter, compilare un form di contatto, acquistare un prodotto, e chi più ne ha più ne metta.

    Qualcuno fa una distinzione tra Landing Page e Squeeze Page(*), ma è una sottigliezza per addetti ai lavori che spesso porta solo a fare confusione, distogliendo l’attenzione dall’obiettivo per cui ci servono delle Landing Page efficaci.

    Gli elementi necessari per delle Landing Page efficaci

    Proviamo ad affrontare ora la struttura “ottimale” che compone una landing page, individuando gli elementi da inserire, ma anche quelli da ottimizzare.

    1 – TITOLO, URL E META DESCRIPTION: OTTIMIZZIAMOLE SEO!

    Primissima operazione (e forse anche la più delicata) è identificare le parole chiave che vogliamo usare per farci trovare sui motori di ricerca. Quindi ottimizziamo con la SEO il titolo, l’URL e la meta description per aggiudicarci un buon posizionamento nelle ricerche organiche effettuate dagli utenti a cui ci rivolgiamo.

    2 – L’HEADLINE: USIAMO TITOLI EFFICACI

    Il titolo è il punto focale di una landing page, in media viene letto 5 volte di più rispetto al resto del testo, per questo deve attirare l’attenzione e invogliare l’utente a continuare la lettura.
    Se ipoteticamente abbiamo a disposizione un budget di 1$ per promuovere una campagna, il titolo rappresenta l’80% del nostro investimento.

    “Una volta scritta la headline, avrete speso 80 centesimi del dollaro di cui disponete. Se non riuscite a fare un’efficace azione di vendita già dall’headline, avrete buttato dalla finestra l’80% del budget”.

    David Ogilvy

    Per creare una Headline in grado di catturare l’attenzione è necessario porsi queste domande:

    • a cosa serve il mio prodotto o servizio?
    • quale vantaggio apporta al mio cliente?
    • qual è la domanda che il mio cliente si pone di cui il mio prodotto è la risposta?

    Quando sarai riuscito a rispondere a queste domande (sembra semplice ma non lo è!), dovrai elaborare il titolo in modo conciso e secondo una di queste forme:

    • come slogan;
    • come una domanda (ad esempio: Vuoi scoprire come creare una landing page efficace?)
    • come una (finta) citazione (ad esempio: Svelati i segreti per creare landing page che funzionano)
    3 – SOTTOTITOLO: PAROLA D’ORDINE SINTETIZZARE

    Se abbiamo fatto un buon lavoro con la nostra Headline, il lettore proseguirà passando al sottotitolo. È importantissimo che sia chiara fin da subito la nostra offerta: quindi il sottotitolo dovrà spiegarla in modo semplice e soprattutto sintetico, spingendo l’utente a convertire.

    4 – CALL-TO-ACTION E/O CONTACT FORM: SCEGLIAMOLI CON ATTENZIONE

    La Call-to-Action è l’invito a compiere un’azione, di solito tramite un bottone che l’utente deve cliccare, mentre il Contact Form è il modulo per la raccolta di dati.
    Normalmente il primo viene impiegato per fornire demo gratuite di un servizio, magari per un periodo limitato.
    Il secondo invece serve per l’effettiva raccolta dei dati, e può variare in base alle nostre necessità: per inviare l’estratto del nostro e-book mi bastano nome, cognome e indirizzo e-mail; se devo fornire una consulenza, potrebbero servirmi anche l’indirizzo (per individuare il commerciale di zona) ed il numero di telefono.
    Non esagerare chiedendo più di quello di cui hai effettivamente bisogno, statisticamente più informazioni chiedi, meno la tua landing page converte.
    L’importante è riuscire a raccogliere tutti gli elementi che ci servono per fornire correttamente il servizio/prodotto.

    5 – ELENCHI PUNTATI: USIAMOLI CON MODERAZIONE

    Un buon Copywriting è importante, ma i “bullet point” sono ottimo strumento per focalizzare l’attenzione e sintetizzare concetti, così possiamo scegliere di impiegarli al posto di un eventuale breve testo, ma a patto di non farci prendere troppo la mano! Manteniamoli tra i 3 e i 7, puntiamo sulle caratteristiche ma soprattutto sui benefici che possiamo dare ai nostri clienti.

    6 – TESTIMONIAL E TRUST BUILDING: MIGLIORIAMO LA NOSTRA REPUTAZIONE

    I Testimonials sono coloro che hanno provato il tuo prodotto o servizio e ne danno una testimonianza, mentre i Trust Building sono elementi che danno credibilità a un prodotto, un servizio o un consulente come i loghi dei brand con cui si ha collaborato.

    Fate attenzione a chi inserite, perché per funzionare e rendere le Landing Page efficaci, Testimonials eTrust Buildings devono avere queste caratteristiche:

    • devono essere percepiti come credibili: l’utilizzo di video testimonials, di foto, di link a siti o profili Facebook avvalora l’attendibilità del tuo testimonial, così come brand famosi e riconoscibili aumentano la tua credibilità;
    • devono essere in target con il tuo cliente: se il tuo cliente lavora nel web marketing, i testimonial dovranno appartenere al settore.
    7 – IMMAGINI: FONDAMENTALE CHE SIANO COERENTI

    Le Landing Page efficaci e di maggior successo usano immagini che danno al lettore un’idea di quello che può aspettarsi e vanno, quindi, a completare l’offerta stessa.
    E’ veramente importante che si scelgano immagini professionali e buona qualità, perché mai come al giorno d’oggi siamo bombardati da pubblicità e stimoli visivi che ci hanno abituato a standard molto elevati: basti pensare che mentre facciamo zapping comodamente seduti sul divano in una frazione di secondo riusciamo a distinguere un film di Hollywood da una soap opera sudamericana.
    Quindi se vendiamo un servizio possiamo anche appoggiarci alle banche dati di immagini stock, mentre se vendiamo un prodotto meglio investire in un servizio fotografico professionale.
    La cosa veramente importante è evitare l’utilizzo di immagini non attinenti ma soprattutto che non riflettono quello che l’utente sta per ricevere.

    TESTIAMOLA, OTTIMIZZIAMOLA E SEGUIAMOLA!

    Ora che abbiamo una visione chiara di quelli che possono essere tutti gli elementi che compongono delle Landing Page efficaci, serve precisare che non tutti devono per forza essere presenti.
    Scegliamo con cura quelli che ci servono anche in base ai dati che abbiamo a disposizione e che effettivamente possono dare un valore aggiunto: inutile inserire a tutti i costi dei testimonial se non sono credibili o in target.

    Una volta impostata, è arrivato il momento di mettere alla prova la nostra nuova Landing Page:

    • La prova dei 5 secondi: guardiamola attentamente mettendoci nei panni di un ipotetico utente, se dopo che osserviamo la pagina per 5 secondi non riusciamo ancora a capire di cosa tratti, quale sia l’offerta e come ottenerla, allora ci sarà bisogno di apportare delle modifiche. Continueremo così, finché la pagina non passerà il test dei 5 secondi.
    • Responsive: sia che abbiamo usato un template, sia che l’abbiamo costruita da zero con le nostre mani, assicuriamoci che tutta la pagina sia ottimizzata per la visualizzazione da Mobile, altrimenti verremo pesantemente penalizzati nelle ricerche, vanificando il nostro duro lavoro di costruzione e di SEO per delle Landing Page efficaci!
    • Look & feel: ovvero l’unione coerente di tutti gli elementi, che in armonia influenzano il modo in cui l’utente percepisce un sito. Per esempio: anche il bottone di invio del form deve corrispondere a questo criterio perché gli utenti sono sempre più attenti e l’impiego di pulsanti generici, comuni a diversi siti, danno un’idea di bassa qualità, o peggio, di pagina ingannevole. Quindi la personalizzazione è una buona strategia.
    • Ringraziamo: ricordiamoci di impostare una pagina di ringraziamento a chi a compilato il form o acquistato il nostro prodotto! Questa operazione, oltre a dare un buon feedback al nostro utente, ci da la possibilità di tracciare al meglio le conversioni!
    • Monitoriamo: visto che lo scopo delle Landing Page efficaci è convertire, ricordiamoci di controllare le statistiche che questa genera, per capire quello che funziona oppure no ed eventualmente intervenire tempestivamente dove serve.

    Infine, un consiglio un po’ banale ma che è bene ribadire, dato che spesso concentrandosi su una cosa si perde la visione d’insieme: considerando tutta la fatica che abbiamo fatto per studiare, ideare, comporre e realizzare la nostra Landing Page, usiamo lo stesso “mood” anche per pubblicizzarla, in modo che chi clicca su un link o un banner abbia subito la percezione di essere arrivato nel posto giusto. L’incoerenza genera confusione e allontana i potenziali clienti!

    (*)Squeeze Page: la squeeze page è più corta e serve solo per acquisire contatti dando spesso in cambio un “contenuto gratuito”. Tipico trovare siti in cui lasciare la mail per scaricare un e-book gratuito. 

  • SEO in pillole #2: per scalare il Ranking con la SEO ci vuole pazienza!

    SEO in pillole #2: per scalare il Ranking con la SEO ci vuole pazienza!

    Avete presente quelli che promettono di scalare il ranking di Google in un lampo? Ecco… non fatevi prendere per il naso, per fare la SEO ci vuole pazienza.

    Sarà capitato anche a voi di ricevere email o adocchiare pubblicità on-line che promettono di farvi arrivare nella prima pagina di ricerca su Google in pochissimo tempo, e quasi sempre a prezzi a dir poco “pazzi”.
    Bè… non diciamo che sia per forza una fregatura, ma assicuratevi bene di quale sia l’effettivo servizio offerto, perché noi ne siamo certi: per migliorare il PageRank di un sito con la SEO serve (tanto) lavoro e un discreto lasso tempo.

    Ma facciamo un passo indietro.
    Che cos’è il “PageRank”? Semplificando all’estremo si può definire come la popolarità di un sito. Ed indovinate chi l’ha inventato? Google!

    Questa popolarità viene innanzitutto data dai link ad altri siti pertinenti. Ovviamente più sono e meglio è… ma soprattutto più alta è la qualità di questi link (ovvero maggiore è la pertinenza e la popolarità dei siti che linkiamo) e più si alzerà il nostro “ranking”.
    Esistono degli algoritmi che rendono possibile l’indicizzazione del materiale presente in rete, e che utilizzano il grado di popolarità di una pagina web per definirne la posizione nei risultati di ricerca, ma questo non basta! Tengono conto anche della pertinenza del contenuto di una pagina, nonché delle pagine correlate, con i termini ed i criteri della ricerca effettuata dall’utente. Altro importante elemento nell’analisi è relativo alla diffusione e alla popolarità dell’argomento trattato.

    Quindi ecco svelato il mistero del “tempo” necessario a posizionare un sito sui motori di ricerca: serve a noi per costruire una “reputazione” al nostro sito con contenuti di qualità, interessanti e ottimizzati, e serve ai motori di ricerca per esaminare le nostre pagine anche a distanza di settimane per mappare le parole chiave, gli aggiornamenti, e soprattutto i nostri link.
    Per questo è fondamentale tenere sotto controllo l’andamento delle visualizzazioni delle nostre pagine, per capire quali sono le parole chiave che funzionano, quali pagine vanno migliorate e quali invece non producono ricerche. Perché non esiste una “formula magica” che funziona sempre… la SEO deve essere realizzata su misura, sul nostro sito, sul nostro pubblico e anche in base all’evolversi degli algoritmi… le cui esigenze possono modificarsi nel tempo.

    Ecco quindi i consigli in pillole per la SEO, che dobbiamo ricordarci quando decidiamo di creare un sito web:

    [learn_more caption=”Due siti non sono mai identici”] Una strategia SEO che funziona benissimo per un sito, non è detto che sia altrettanto performante su un altro[/learn_more]
    [learn_more caption=”I risultati della SEO non sono istantanei”] La SEO inizia a lavorare nel momento in cui viene fatta, ma i risultati non sono visibili altrettanto velocemente[/learn_more]
    [learn_more caption=”Più è nuovo il tuo sito, più pazienza devi avere”] Ci vuole tempo per creare autorevolezza e credibilità, e fintanto che le stai ancora affinando, non puoi pensare di superare il ranking di siti più vecchi che hanno già una reputazione consolidata.[/learn_more]
    [learn_more caption=”Non pensare mai che il tuo sito sia finito”] Se vuoi continuare a migliorare la tua posizione sui motori di ricerca, attirare più visitatori e fare più vendite, devi continuamente aggiungere contenuti e migliorarlo.[/learn_more]
    [learn_more caption=”Segui gli aggiornamenti degli algoritmi”] Per ottenere un buon ranking e continuare a migliorarlo, devi adattare la tua strategia SEO ai cambiamenti che vengono fatti nel tempo agli algoritmi di analisi[/learn_more]

    Se ti perso gli articoli precedenti: scopri Cos’è la SEO e i primi passi per portare visitatori al tuo sito!

  • WordPress: IL Blog

    Lo sapete che WordPress è nato come piattaforma di Blogging?
    Questo significa che è stato ideato, studiato e sviluppato innanzitutto per semplificare la creazione e la gestione di Blog.

    Perché aprire un Blog?

    Se sei un professionista di qualsiasi settore (scrittore, fotografo, designer, cuoco e chi più ne ha più ne metta) o semplicemente qualcuno che vuole scrivere qualcosa riguardo a se stesso e le proprie opinioni, o in merito ad un determinato argomento – un blog personale è forse la soluzione migliore per farlo, capace di regalarti emozioni e soddisfazioni.

    E lo strumento più semplice per creare qualcosa di unico e personale è proprio WordPress; perché è facile, intuitivo e non richiede particolari competenze tecniche per partire.

    Cosa fare?

    Ma andiamo per step. Vediamo quali sono i passaggi corretti per aprire un Blog e non dimenticare nulla!

    Piccola premessa da WordPress Addicted: puoi iscriverti direttamente su WordPress.com dove potrai trovare temi, plugin e soluzioni semplici per avviare il tuo Blog.
    Ma se desideri essere completamente autonomo da una piattaforma condivisa e avere la possibilità di personalizzare ogni singolo aspetto della tua esperienza, ecco i passi fondamentali.

    1. Cercare un nome a dominio: la prima cosa da fare è scegliere il nome del nostro Blog, e assicurarsi che il nome a dominio sia libero! Oggi sono disponibili tantissime estensioni, anche fantasiose e accattivanti (ad es. .best, . cool, ecc.) quindi se non volete metterci nome&cognome.com, scatenate pure la fantasia.
    2. Trovare un Hosting: ovvero un server su cui installare e creare il nostro Blog. Ne esistono veramente per tutte le tasche, ma il nostro consiglio è quello di valutare bene costi e servizi offerti, perché a volte un basso prezzo iniziale nasconde poi problematiche di gestione, velocità e traffico limitato. Quindi se volete che il vostro blog sia visitato, meglio puntare su servizi più professionali, perché un sito lento non piace a nessuno e rischiate di perdere followers.
    3. Installare WordPress: ora, una volta trovato dominio e hosting è arrivato il momento installare WordPress! Il sito WordPress.org è il posto migliore per trovare tutto quello che ti serve, comprese le risposte a tutte le tue domande, grazie soprattutto ai forum che sono anche in italiano!
    4. il Tema: questa è la parte più bella e divertente, oltre che tra le più importanti. Scegliere il “vestito” che vogliamo far indossare al nostro blog. La cosa più semplice ed economica è cercare un tema tra le centinaia esistenti. Assicurati però che sia attuale e ottimizzato per la visualizzazione da mobile, altrimenti rischi di creare qualcosa di “già vecchio”! L’alternativa è farsi creare un design appositamente per noi da un professionista: sicuramente più costoso, ma con indiscutibili vantaggi. Primo fra tutti quello di non avere “cloni” in giro per il web, visto che un tema può essere acquistato e utilizzato praticamente da chiunque.
    5. i Plugins: ora dobbiamo capire cosa ci serve operativamente. Alcune delle domande da porsi potrebbero essere: il nostro Blog sarà multilièngua? voglio collegarlo direttamente ai social network? i miei followers potranno commentare? Per gestire tutte queste e anche un’infinità di altre opportunità esistono i Plugins. Ce ne sono veramente tantissimi e per tutti i gusti, sia gratuiti che a pagamento, ma il consiglio che vogliamo dare qui è di sceglierli accuratamente ed installarli con parsimonia. Più plugin attiverai, più rischierai di appesantire il tuo Blog con il risultato di rallentarlo.
    6. Pagine, Articoli e Categorie: questi sono gli strumenti di WordPress per costruire i contenuti del tuo Blog. Le Pagine riguardano contenuti “statici”, come per esempio la pagina “About” dove riveliamo chi siamo e perché abbiamo deciso di raccontarci sul web. Gli Articoli invece sono il cuore di un Blog. Si tratta dei Post veri e propri e possono essere raggruppati in Categorie, per poter ad esempio raccogliere gli articoli in base all’argomento trattato.

    Ecco una mini-guida veloce per creare il nostro Blog e non dimenticare nulla. Sul web esiste una quantità sconfinata di tutorial e articoli su come mettere in atto operativamente queste operazioni da soli.
    Il passaggio successivo, oltre a creare contenuti interessanti e di qualità,  è ottimizzare i nostri articoli con la SEO, in modo da creare traffico e interesse ai nostri Post.
    Ora, non vi resta che partire con la vostra avventura Blog!

  • Tipografia #1: piccole basi per il Webdesign

    Tipografia #1: piccole basi per il Webdesign

    Tipografia nella concezione moderna significa “la tecnica e l’attività del comporre e stampare, o anche l’insieme delle arti grafiche“. Il linguaggio verbale è rappresentato tramite le lettere, e le lettere vengono accostate e impaginate per creare composizioni e comunicare.

    La progettazione di un elemento abbastanza complesso come la redazione di un testo, non coinvolge solo il lato puramente compositivo e stilistico dello “scrivere“, ma anche quello estetico/funzionale di fruizione di uno scritto e comunicativo nella chiarezza del messaggio.
    Questa nuova Rubrica vuole essere un piccolo vademecum in pillole, sui termini tipografici più importanti e più utilizzati, o comunque “quelli da sapere“… per riuscire a capire come scegliere un font, cosa lo compone e come poterlo gestire al meglio per fare un Copywriting non solo ottimizzato dal punto di vista dei contenuti, ma anche della tipografia!

    Glifo

    Il Glifo è la più piccola particella che compone un font e può avere qualunque significato. Glifi possono essere le lettere, i numeri, la punteggiatura e qualsiasi altro carattere.
    Se dobbiamo scegliere un font per un sito web o qualsiasi altra produzione, è importante valutare se questo dovrà essere prodotto in diverse lingue. Questo perché occorre controllare che il carattere tipografico scelto includa tutti i glifi necessari (caratteri speciali, accenti particolari, ecc).
    Esempi di Glifo

    Kerning o Crenatura

    Il Kerning o Crenatura indica la riduzione dello spazio in eccesso fra coppie specifiche di caratteri, con lo scopo di diminuire gli spazi bianchi antiestetici e dare un aspetto più omogeneo al testo e varia in funzione delle diverse parti che compongono il carattere.
    Il Kerning è particolarmente importante nel Web Design perché può sottilmente influenzare il modo in cui le persone percepiscono un testo. Se non viene usato il Kerning, le lettere di un testo potrebbero apparire o troppo appiccicate o troppo distanti, quindi, quando dobbiamo scegliere un font sarebbe meglio provare a scrivere un piccolo paragrafo per verificarne la leggibilità.
    Esempi di Kerning o Crenatura

    Tracking o Spaziatura

    Il Tracking o Spaziatura è l’aggiustamento complessivo dello spazio tra le lettere di un testo.
    Si differenzia dal Kerning in quanto si tratta di una regolazione uniforme della spaziatura dei caratteri, piuttosto che una rettifica delle distanze tra i singoli caratteri.
    Per esempio è utilizzato per allargare o comprimere un testo perché possa occupare uniformemente lo spazio di un pulsante.
    Esempio di Tracking o Avvicinamento
    Se volete approfondire l’argomento Kerning/Traking potete trovare maggiori informazioni in questa piccola guida.

    Leading o Interlinea

    Il Leading o Interlinea, è lo spazio verticale che separa due righe di testo.
    La corretta distanza dell’interlinea aiuta gli occhi del lettore a leggere in modo scorrevole, aumentandone la leggibilità. Altrimenti, un’interlinea sproporzionata potrebbe dare l’effetto di un testo sgraziato se le righe saranno troppo vicine, oppure incoerente e difficile da seguire se troppo lontane.
    Esempio di Leading o Interlinea
    Speriamo che questo primo articolo possa aver chiarito qualche dubbio e approfondito certe definizioni.
    Il mondo della Tipografia è non solo estremamente vasto, ma anche molto interessante, dato che ha radici lontane nel tempo… quindi aspettatevi presto nuovi approfondimenti si questo affascinante argomento!

  • SEO in pillole #1: No SEO No Visitors

    SEO in pillole #1: No SEO No Visitors

    “No SEO No Visitors”.
    Non stiamo parlando di uno spin-off di una serie televisiva degli anni ‘80: nessun alieno venuto dallo spazio per conquistare la terra, ma, se vogliamo, un nemico forse più pericoloso per chi – oggi – vuole ottenere risultati consistenti dal proprio business.

    Stiamo parlando della mancanza di visitatori dovuta a un atteggiamento superficiale nell’ottimizzazione delle nostre parole chiave.
    Esistono anche altri mezzi per portare visitatori sul nostro sito, attività social in primis.
    Così però si perde tutta quella fetta di pubblico interessato ai nostri servizi/prodotti/informazioni che usano un motore di ricerca.
    Nella frenesia del mondo globalizzato, per appagare un bisogno che si presenta in un determinato momento, ci siamo abituati a volerlo soddisfare nell’immediato, per passare subito alla necessità successiva.

    Con il termine SEO (Search Engine Optimization) intendiamo tutte quelle operazioni messe in atto per “dire” ai motori di ricerca quali prodotti e quali servizi possiamo offrire ai nostri visitatori. Una frase che si sente spesso in queste circostanze è che «ci sono clienti che stanno cercando proprio te»; tramite la SEO non faremo altro che farci trovare da queste specifiche persone.
    Esistono ovviamente anche altri mezzi per portare visitatori al proprio sito: attività sui social network, campagne pubblicitarie, newsletter. Tutte queste operazioni però presuppongono un lavoro e un investimento costante per attrarre i visitatori; visitatori spesso non profilati che quindi non ci portano nuove vendite o interazioni.
    Il grande vantaggio dei motori di ricerca è che portano traffico al nostro sito in maniera passiva e soprattutto – se i nostri prodotti sono correttamente indicizzati – di qualità.

    Ecco quindi lo scopo di questa Rubrica: sintetizzare in pillole alcuni consigli o dritte, che a volte magari possono sembrare anche banali, ma che potremmo tendere a dimenticare quando scriviamo un articolo o creiamo una pagina di contenuti per il nostro sito.

    Iniziamo subito con i primi 5 consigli:
    [learn_more caption=”Niente SEO significa niente visitatori dai motori di ricerca”] Se non fai SEO i motori di ricerca non possono categorizzare e classificare il tuo sito in base alla parole chiave rilevanti per il tuo business[/learn_more]
    [learn_more caption=”Sia l’On-Site SEO che l’Off-Site SEO sono necessari”] Non puoi ottenere buoni risultati facendo l’uno senza l’altro (leggi qui cosa sono il seo “on-site” e “off-site)[/learn_more]
    [learn_more caption=”Inizia a fare la SEO adesso”] Più aspetti ad iniziare, più riusciranno ad avanzare i tuoi competitors, e più difficile diventerà ottenere un posizionamento migliore di loro.[/learn_more]
    [learn_more caption=”Conosci i tuoi concorrenti”] Scopri cosa fanno in termini si SEO “on-page” e “off-page” i siti che si trovano nella prima pagina dei risultati di ricerca, per le parole chiave che vuoi utilizzare anche tu.[/learn_more]
    [learn_more caption=”Quando sottoporre il tuo sito ai motori di ricerca”] Anche se i motori di ricerca si sono evoluti è necessario notificare loro le creazioni di nuovi siti web, mentre non serve nel caso di nuove pagine all’interno di un sito esistente e già mappato[/learn_more]

  • Lancio di un sito WordPress: 10 cose da ricordare

    Lancio di un sito WordPress: 10 cose da ricordare

    Ci avete lavorato sodo e finalmente il vostro sito WordPress è pronto per andare online e diventare la vostra vetrina globale.
    Ma prima di fare un lancio in grande stile, assicuratevi che tutto sia veramente in ordine e funzionante…

    Dai contenuti alla grafica, dalle condizioni legali agli ultimi set-up, scopriamo le 10 mosse per evitare passi falsi e stupire i vostri follower!

    1 – Soddisfatti dei contenuti

    Essere soddisfatti dei contenuti significa revisionare i testi, controllare che tutti i link interni ed esterni funzionino correttamente, verificare che tutte le immagini siano quelle definitive ed eliminare gli eventuali segnaposto, facendo una pulizia dei media.
    Inoltre è necessario controllare che i video caricati si vedano correttamente da tutti i browser o che gli eventuali link a video su piattaforme esterne come YouTube o Vimeo siano visibili e funzionanti.
    Infine, sicuramente avrete controllato e ricontrollato riga per riga e pagina per pagina, ma se avete un altro paio di occhi che possono darvi una mano per un check supplementare di certo non è una cattiva idea, anzi! Che sia un socio, un collega, la fidanzata o la zia non importa!

    2 – Check di Browers e Devices

    Altro passaggio fondamentale prima che tutto il mondo visiti il vostro sito WordPress è assicurarsi che sia correttamente visualizzato su tutti i browser, perciò apritelo e sfogliatelo con Chrome, Safari, Opera, Firefox, Edge e quanti più browser potete avere sottomano.
    Inoltre, poiché siamo atterrati nell’era del Mobile Only è un’ottima idea controllare anche come viene visualizzato sui vari dipositivi: tablet e smartphone di diversi modelli e dimensioni.
    Un valido aiuto in questa delicata operazione è sicuramente il Google Mobile-Friendly Test.

    3 – Assicuratevi che il vostro sito WordPress faccia quello che ci si aspetta

    Questo include assicurarsi che i form di contatto acquisiscano i dati correttamente, che le mail siano configurate in modo che ogni messaggio arrivi nel posto giusto alla persona giusta, e che i messaggi automatici di risposta siano appropriati, pertinenti e scritti correttamente.

    Potrebbe essere una buona cosa anche verificare la velocità del vostro sito WordPress: se una pagina impiega troppo tempo a caricarsi potreste perdere un potenziale cliente! In questo caso è utile effettuare un WordPress Speed Test per capire cosa può essere migliorato.

    4 – Usate un plugin per fare SEO al meglio

    Se la SEO non è il vostro pane, non fatevene un cruccio! Esistono diversi plugin che vi possono aiutare, ma quello che ACME vi consiglia è sicuramente Yoast SEO.
    Non è solo il più conosciuto, ma è estremamente valido come strumento anche nella versione gratuita, che è costantemente aggiornata e al passo con le variazioni degli algoritmi. Inoltre recentemente Yoast ha fatto un grande avoro sugli idiomi ed ora é disponibile il check dei contenuti anche per la lingua italiana. Questo aiuterà sicuramente a valutare correttamente la qualità dei nostri testi sui motori di ricerca.

    5 – Non dimenticate il Marketing

    Attività come spingere alla sottoscrizione della vostra newsletter, oppure l’inserimento dei pulsanti per il social sharing rientrano in questa importantissima categoria.
    Perchè inserire un form di sottoscrizione in tutti i punti chiave vi permetterà di creare una mailing list il più ampia possibile per rimanere in contatto con tutti i followers ed i potenziali clienti, aggiornandoli su tutte le novità relative al vostro business.
    Inoltre configurare correttamente le interazioni del vostro sito WordPress con i social networks vi può aiutare a raggiungere un pubblico maggiore e con minor sforzo: quindi una volta inseriti i pulsanti di condivisione automatica verificate che funzionino correttamente e che i relativi account siano stati creati!

    6 – Non dimenticate le Condizioni d’uso e legali

    Non solo sono parti fondamentali del sito, ma sono indispensabili per creare un rapporto di fiducia con il nostro pubblico. Quindi inserite tutti i dati aziendali e di contatto in modo che siano facilmente reperibili.
    Ricordate che per ogni tipo di società è previsto un determinato adempimento in merito non solo ai dati obbligatori, ma anche dove devono essere inseriti.
    Ormai la Cookie Law Info è obbligatoria, così come l’informativa sulla Privacy, quindi verificate che queste pagine siano accessibili e aggiornate alle ultime norme di legge.
    Inoltre se state per lanciare un e-commerce ricordate che dovete anche prevedere le sezioni relative ai metodi di pagamento e la policy per i resi e le spedizioni.
    Se vi servono delle licenze assicuratevi che tutto sia in ordine e non siano scadute, oltre a verificare di aver rispettato tutte le norme in materia di copywriting per quanto riguarda i font, le immagini ecc.

    7 – Migrate il sito sul server scelto

    Se non lo avete ancora fatto, scegliete e acquistate il dominio per il vostro sito WordPress e configurate il nuovo database e gli utenti. Lo step successivo è quello di spostare il database e MySQL nel nuovo spazio. A questo punto inserite il domino nella nuova directory e assicuratevi che tutto funzioni correttamente, che il design non sia stato modificato nel passaggio, che le immagini siano tutte visibili e che i link funzionino correttamente.

    8 – Ricordate i backup

    Ora che tutto è in ordine fate un backup completo del vostro sito WordPress, avrete la possibilità di ripristinare il vostro lavoro velocemente nel caso qualcosa andasse storto.
    La sicurezza è un argomento estremante delicato ed altrettanto importate, quindi non dimenticate di effettuare dei backup regolarmente. Ricordate anche di farlo anche prima di qualsiasi aggiornamento di template e plugin.
    Ormai quasi tutti gli hosting professionali offrono il servizio di backup programmati, quindi controllate che rientri nel vostro contratto o altrimenti provvedete manualmente a intervalli regolari.

    9 – Pronti per il lancio

    Ora che siete vicini al lancio del vostro sito WordPress, fate un ultimo check delle licenze dei plugin installati e se dovessero essere scadute provvedete a rinnovarle, inoltre attivate il caching e verificate che le pagine vengano caricate velocemente e in modo corretto.

    10 – Festeggiate!

    Finalmente siamo giunti al momento di rilassarsi e godersi i frutti del duro lavoro: avete costruito un sito WordPress!
    Ora è il momento di vedere il vostro sito lavorare per far conoscere il vostro brand e raggiungere nuovi clienti!

     

    Ovviamente il lavoro di mantenimento dei sito WordPress non è finito qui: assicuratevi di effettuare backup regolarmente e collegate gli strumenti di analisi per tenere monitorato l’andamento delle visite e scoprire dove migliorare per far crescere il vostro business!

  • Lo Strumento WordPress

    Lo Strumento WordPress

    Curiosi di scoprire cos’è WordPress, come funziona e perché anche il Team Acme ha scelto di sviluppare i suoi siti con questo strumento?

    Seguiteci in questa rubrica e, mano nella mano, ci addentreremo insieme in questo vastissimo mondo fatto di Open Source, Temi, Plugin e tantissime curiosità!

    Come per tutte le storie è bene partire dall’inizio: WordPress è una piattaforma software di “personal publishing”, ovvero è nato per la creazione e la gestione di Blog.
    Nello specifico si tratta di un “content management system” (CMS), in italiano “sistema di gestione dei contenuti”, un programma che consente la creazione e distribuzione di un sito Internet formato da contenuti testuali o multimediali, facilmente gestibili ed aggiornabili in maniera dinamica.

    Lo strumento WordPress

    I motivi per cui scegliere il CMS WordPress sono oggettivi, documentati e riconosciuti in tutto il mondo:

    • Google ama WordPress: i siti WordPress sono generalmente costruiti utilizzando codici HTML che sono coerenti e abbastanza semplici. Google riesce quindi a effettuare l’indicizzazione delle pagine con grande facilità e, spesso, in tempi molto ridotti rispetto a siti costruiti con codici HTML più complessi.
    • WordPress è Open Source: questo significa che si tratta di un software di cui gli autori (più precisamente, i detentori dei diritti) hanno reso pubblico il codice sorgente; favorendone il libero studio e permettendo a programmatori indipendenti di apportarvi modifiche ed estensioni. Magari non lo sai, ma migliaia di sviluppatori in tutto il mondo si dedicano ogni giorno al suo sviluppo e miglioramento. Ecco il motivo per cui viene tenuto costantemente aggiornato, apportando nuove funzionalità sempre più all’avanguardia.
    • 1 sito su 5 nell’intero globo è realizzato con WordPress.
    • È facile, flessibile e personalizzabile: nato come piattaforma di Blogging, è veramente semplice da usare. Tanto che negli anni la sua diffusione ha portato alla creazione di moltissimi template e plugin. Così oggi si possono realizzare anche siti completi ed e-commerce funzionali e con design molto belli ed attuali
    • WordPress odia lo Spam: ci sono plugin collaudati, sicuri ed estremamente diffusi che consentono di filtrare la maggior parte dello spam, oltre a proteggere i contact form da possibili attacchi. Sfatiamo il mito che le installazioni WordPress non sono sicure: se adeguatamente gestito, WP è sicuro tanto quanto gli altri CMS.
    • WorPress è integrato con i social: sempre grazie all’uso di plugin studiati appositamente, i contenuti dei siti web possono essere condivisi e diffusi sui social media ma anche viceversa; con gli strumenti giusti, le interazioni dei followers potranno essere visualizzate sul sito
    • Hosting specializzati: esistono servizi di hosting sviluppati e dedicati ad ospitare esclusivamente siti web WP, in grado di garantire sicurezza, back-up, aree di sviluppo dedicate e check continui sullo stato delle installazioni.
    • È responsivo: i temi WordPress più attuali, non solo sono tra i più belli, ma spesso vengono anche già ottimizzati per la visualizzazione da tablet e cellulari, per non perdere nemmeno un contatto!

    Curiosi di scoprire e toccare con mano cosa è possibile realizzare con questo potentissimo strumento? Sfoglia in nostro portfolio e cerca la soluzione più adatta alle tue esigenze.
    Per qualsiasi necessità non esitare a contattarci!

  • SEO: cos’è e come funziona

    SEO: cos’è e come funziona

    Iniziamo questa Rubrica con una piccola introduzione su cos’è la SEO.

    SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, in italiano “Ottimizzazione per i Motori di Ricerca”, ovvero l’insieme di tutte quelle attività volte ad ottenere visibilità per un sito web sui motori di ricerca (quali ad es. Google, Yahoo!, ecc.) al fine di migliorare (o mantenere) il posizionamento nelle pagine di risposta alle interrogazioni degli utenti del web.

    [box] Facciamo un esempio pratico: se possiedo un on-line store dedicato a “prodotti naturali” voglio che quando un utente effettua una ricerca per la frase “riso biologico” su Google, il mio sito web appaia tra i primi risultati (non parliamo degli annunci a pagamento, ovviamente). L’unico modo per raggiungere questo obiettivo è occuparmi di ottimizzare la SEO delle pagine del mio sito in cui offro il prodotto “riso biologico”.[/box]

    Va da se che è quindi un’attività importantissima (se non addirittura fondamentale) per permettere agli utenti del web, ma soprattutto ai nostri clienti e/o follower potenziali di riuscire a sapere che “ci siamo anche noi” e che forniamo proprio quel servizio/prodotto/informazione.

    Ora, per riuscire a migliorare il nostro posizionamento per ricerche attinenti alla  propria attività, possiamo, o meglio dobbiamo, ragionare su 2 tipologie di SEO:

    • La SEO “on-page” (detta anche “on-site” ) è l’insieme delle attività volte all’ottimizzazione delle pagine di un sito per mezzo di codice, alberatura, ottimizzazione dei contenuti, meta descriptions, titoli, struttura delle pagine, e chi più ne ha più ne metta;
    • La SEO “off-page” (o “off-site“) è l’insieme delle attività di gestione o “creazione” dei link diretti verso le nostre pagine, i quali, sono un segnale importantissimo per i motori di ricerca che premiano l’autorevolezza di un sito offrendogli posizioni più elevate nei risultati di ricerca. Possiamo fare SEO off-page anche per mezzo del cosiddetto “guest posting”, ovvero la creazione di articoli per altri siti/blog che poi inseriranno il link ai nostri contenuti.

    Ecco quindi una visione d’insieme di quello che è la SEO e di come funziona.

    Non si tratta di un argomento semplice ed immediato, ma non per questo deve per forza essere per “addetti ai lavori“, anche se – in tutta franchezza lo dobbiamo dire – potrebbe essere uno dei casi in cui un professionista esperto, che conosce i meccanismi di funzionamento in modo approfondito, possa ottenere risultati migliori.